martedì 19 giugno 2012

Tornando alle radici (approfondimento di un vecchio post)

A che età si inizia a prendere consapevolezza del proprio corpo? Lasciando perdere Freud e le varie fasi dell'infanzia dei bimbi (non intendo parlare della sfera sessuale), posso dire che nel mio caso è accaduto a 5 anni.
Me lo ricorderò sempre: prima lezione di ginnastica artistica, io con il mio body rosa e i calzini antiscivolo perché avevo iniziato a metà anno e dovevo ancora comprare le calzature apposta, le altre ragazze tra cui la mia migliore amichetta dell'epoca tutte brave e agili e magre, tranne una che vabbè, era un po' una pallina ;)
Io che mi guardo le mie cosciotte e poi guardo le loro, e una sensazione sgradevole che si fa strada, una specie di vocina che sussurra "tu non sei come loro". Non è un'esagerazione, è andata davvero così.
Conseguenza numero 1: non ho mai imparato a fare la verticale perché non c'era la maestra ad aiutarmi e mi vergognavo a far vedere alle altre che sbagliavo, mi vergognavo di provare da sola perché avrebbe volito dire esporre le mie gambe. Poi, il settembre successivo, mi sono disiscritta.
Conseguenza numero 2: pratico nuoto (anzi, in realtà ho smesso da 8 mesi per l'università) da quando avevo 7 anni, sono istruttrice federale ma non so fare i tuffi da in piedi. So insegnarli, certo, so tutte le tecniche e i trucchetti per farli imparare anche al bimbo più "testone" ma mi sono sempre rifiutata di impararli.
Mi vergognavo troppo a salire sul blocchetto ed esporre il mio posteriore ad altezza teste. Molto meglio i tuffi in ginocchio, al muretto.
Conseguenza numero 3: tennis, gonna, assolutamente appena sopra il ginocchio per mascherare il sedere.
Conseguenza numero 4: viet vo dao, odiavo gli esercizi di riscaldamento da fare in coppia perché non volevo pesare (in senso letterale) sull'avversario.

Forse ad agosto nella piscina dell'appartamento farò il mio primo tuffo dopo tanti anni...

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