Mi sento vuota. Mangio. Mi sento ancora vuota. Mangio ancora.
E via in questa spirale.
Ad un certo punto mi fermo: non perché sia sazia ma perché la mente riprende il controllo sul corpo e mi urla che sono una vacca, che non dovrei ingozzarmi così e che sto mandando a quel paese tutta la fatica fatta. La mattina dopo mi peso: +1,5 kg. Cazzo. Carboidrati e liquidi, immagino, ma non fa piacere.
Ci vuole controllo.
Devo arrivare a 60 kg entro settembre, NO-MATTER-WHAT.
Questa abbuffata era per colpa di LUI: so che ha avuto l'ultimo esame ieri, adesso è in vacanza. Non ci vedremo, è inutile sperarci.
Devo rifarmi una vita, e smetterla di pregare di morire.
Voglio scomparire.
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità
martedì 17 luglio 2012
E alla fine cedo
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è terribile la depressione da frustrazione.
RispondiEliminaquel senso di impotenza diventa rabbia inespressa che sfoghi sul cibo..
e tutto diventa vuoto.
un vuoto che nasconde emozioni ingestibili.
non smettere di lottare all'apatia.
un abbraccio forte forte
Lottare all'apatia...credo sia uno dei tanti modi per osare, uno dei tanti modi per reagire.
EliminaIo credo che il vuoto non nasconda semplicemente queste emozioni ingestibili, bensì tenti di risucchiarle a sè insieme a quelle positive, per creare un'anima vuota. Questa è apatia.
Osare significa anche lottare affinchè questa non ci inghiottisca.
Credo che anche il cibo sia una prima risposta contro il blocco: mangio perchè mi sto rendendo conto che qualcosa che non voglio sta prendendo il sopravvento. Mi accorgo che ho fatto una cazzata e mi punisco. Il vuoto ritorna...che cosa faccio adesso?